Sorridi
un poco e te vai pensoso.
E
ad un tratto con lacrime mi chiedo
quanto
tempo è che al petto non ti stringo
non
afferro da amico quelle braccia.
La
memoria ha insensibili naufragi.
Scolora
come il cielo di settembre
sotto
il vento si popola di nubi.
Te
ne vai. Quante cose all'improvviso
mi
ritrovo da dirti... E resto muto.
Ma
perché nell'istante che mi volto
non
sei più là? Ci sono tante cose
da
dirsi... Ed io ti chiamo ancora, e credo
che
non può certo, questo, essere sogno.
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