Seno
di bosco discende
al
ritmo di montuose fiumare.
Questo
ritmo mi rivela Te,
il
Verbo Primordiale.
Com'è
stupendo il Tuo silenzio
in
tutto ciò che da ogni dove propala
un
mondo reale...
che
assieme al seno di bosco
scende
giù da ogni versante...
tutto
ciò che con sé trascina
l'argentata
cascata del torrente,
che
dal monte cade ritmato,
trasportato
dalla propria corrente...
-
dove trasportato?
Che
hai detto, torrente di monte?
In
che luogo t'incontri con me?
Con
me che sono altresì perituro
come
te, siffatto...
Ma
cosiffatto come te?
(Di
fermarmi qui, acconsenti -
consentimi
di fermarmi al varco,
ecco
uno di questi semplici portenti.)
Non
si stupisce una fiumara scendente
e
silenziosamente discendono i boschi
al
ritmo del torrente
-
però un umano si meraviglia.
Il
varco che un mondo trapassa attraverso l'uomo
è
dello stupore la soglia,
(una
volta, proprio questo portento fu nominato "Adamo".)
Ed
era solo, col suo stupore,
tra
le creature senza meraviglia
-
per le quali esistere e trascorrere era sufficiente.
L'uomo,
con loro, scorreva sull'onda dello stupore!
Meravigliandosi,
sempre emergeva
dal
maroso che lo trasportava,
come
per dire a tutto il mondo:
"fermati!
- in me hai un porto,
in
me c'è quel luogo d'incontro
col
Primordiale Verbo" -
"fermati,
questo trapasso ha un senso,
ha
un senso... ha un senso... ha un senso!"
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